Correva l’anno 1990, l’Italia si stava preparando ad ospitare i Mondiali di calcio accompagnati dalle "Notti Magiche" di Bennato e Nannini.
Marc ed io, ancora sedicenni nel pieno dei nostri disordini ormonali e drogati dal nostro senso di immortalità adolescenziale, eravamo rimasti affascinati dai magnifici racconti del nostro professore di filosofia, nonché mentore, detto Falck Hamann, il quale durante le lezioni si divertiva a narrare le proprie disavventure accadute negli anni '60-'70 durante i suoi viaggi nei posti e nei modi più impensabili… un vero figlio dei fiori!!
Iniziò così il tentativo di emulazione: anche noi volevamo affrontate le medesime sfide, incontrare gli stessi ostacoli ed immaginare ogni situazione che fosse stata degna di essere raccontata al rientro in patria con estremo orgoglio.
Essendo ancora minorenni e convinti della nostra inesauribile capacità e resistenza fisica - beata ingenuità adolescenziale - l’unico veicolo consono al raggiungimento del nostro obiettivo masochista ed autodistruttivo era la bicicletta! Le Mountain-bike, fortunatamente, avevano da poco sostituito le più scomode e monomarce BMX o Saltafoss.
Bene, determinato il mezzo, mai usato fino ad allora se non solo per il percorso casa-scuola, ci fu la selezione del luogo:
Spagna? Obiettivi, intesi come luoghi caratteristici da visitare, troppo distanti tra di loro…
Italia? Troppo montuosa e poi volevamo l’estero, noi…dov’è l’avventura se giochi in casa!
Francia? Mmmmh, no….gente troppo altezzosa e paese troppo caro per le nostre misere economie…!!!
Grecia!! Perfetto, c’è il mare, costa poco, ci sono le giuste mete, montagne contenute, almeno sulla cartina...
Ok, avevamo scelto il posto e, diligentemente consigliati dal nostro "profeta" Falck, avevamo circoscritto l’area da percorrere all’interno del Peloponneso. Le mete principali rievocavano narrazioni della mitologia e della storia antica: Olimpia, Sparta, Epidauro, Micene, Corinto, ecc. Ci immaginavamo un viaggio da film. Comprata la cartina, previo pagamento del pizzo sotto forma iscrizione decennale come socio onorario al Touring Club Italiano, e apprese le nozioni principali sulla nostra meta, non ci restava che un piccolo dettaglio: chiedere il permesso ai genitori, rimasti completamente all’oscuro dei nostri progetti….
…le trattative durarono giorni, momenti di apparente conciliazione si scambiavano con situazioni di completo disaccordo, il baratto si faceva sempre più acceso e le pretese delle parti coinvolte lievitavano ad ogni concessione. Alla fine abbiamo raggiunto un accordo: presentare un dettagliato programma di viaggio, con la promessa di attenerci scrupolosamente, e l’obbligo di telefonare a casa ogni due giorni. Tutto sommato una proposta sostenibile e allora siamo partiti con la preparazione del viaggio con l’acquisto del materiale prioritario e l’allenamento dei muscoli.
Dopo due mesi di organizzazione maniacale eravamo pronti e lo stesso giorno in cui la scuola chiudeva per il periodo estivo, abbiamo caricato le bici sul treno merci, siamo saliti sull’Intercity diretto a Brindisi e dopo altre 21 ore di viaggio sul ponte del traghetto "EGNATIA", siamo approdati in Grecia….e il viaggio iniziò…era il 25 giugno 1990…
I capitoli che seguiranno furono scritti in gran parte in tempo reale su un quaderno adibito a diario di viaggio. Negli anni a seguire il testo ha subito alcune rettifiche linguistiche, senza però subire variazioni narrative. Solo gli ultimi capitoli, di cui sono stati persi gli originali, sono stati riprodotti 19 anni dopo, estrapolati con fatica dalla memoria logorata dei viaggianti.
Buona lettura
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