Caro Scritch,
Una volta si usavano i diari, un agglomerato ordinato di fogli su cui si trascrivevano emozioni, racconti, esperienze e sogni. Mia madre, la Omi, come molte altre, ha avuto la costanza di redigere il racconto dei miei primi 18 anni, dalla nascita alla maggiore età, diversi diari fitti fitti di racconti che riguardavano la mia vita, il tutto corredato con dozzine di album fotografici e filmini in Super8 senza audio. Poi ha mantenuto le mie lettere, quelle malinconiche che avevo scritto durante il servizio militare, quelle sconclusionate che le avevo mandato durante i miei studi in Germania, la corrispondenza scambiata con le varie fidanzatine, le mille cartoline. Tanti ricordi, testimonianze di una vita di oltre due decadi da poter sfogliare o rivedere nei momenti di malinconia o durante i racconti che tu, Scritch, ogni tanto mi esorti a narrare.
Tutto questo patrimonio memoriale, che per me ha una grandissima importanza, un giorno è svanito. È successo durante l’ultimo trasloco, nel 2005: uno dei cartoni che contenevano le “reliquie” pare sia sparito, come in un trasloco precedente erano spariti tutti i cimeli di nonno Vittorio e del bisnonno Elettro. Un destino beffardo, perché, come tu ben sai, io ci tengo moltisimo a conservare quei ricordi che altrimenti svanirebbero con il logorio inevitabile della memoria.
E quindi ecco la decisione: pur avendo inizialmente disprezzato la rivoluzione informatica, almeno per quanto riguarda l’abbandono dell’utilizzo della carta (lettere, cartoline, foto, ecc..), e considerando la mia persistente tendenza a smarrire i miei ricordi più cari, voglio poter credere che la rete sia in grado di conservare meglio, e soprattutto più a lungo, ciò che io altrimenti dimenticherei.
Quindi caro Scritch, ho deciso di riportare su questo blog i miei ricordi più belli, più tristi, più particolari, che hanno, in un modo o in un altro, condizionato nel bene e nel male le mie scelta di vita. Voglio lasciarti la testimonianza delle mie esperienze e delle mie emozioni, sperando di farti sorridere, di farti riflettere, di farti commuovere, di farti stare di nuovo un po’ insieme a me…
…caro Scrtich, mi auguro ti possa fare piacere
Ti voglio e ti vorrò sempre tanto bene.
Papà
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