venerdì 17 marzo 2000

SHARM EL SHEIK - 2K: CAPITOLO 1 - Il lungo viaggio

     Arriva il giorno della partenza: carichiamo la macchina e via in direzione Düsseldorf.

    In serata – e dopo mille soste e altrettante code (le “Staus” - in tedesco – sono inevitabili) giungiamo all’aeroporto, ma dato che la partenza è alle 4.35 del mattino, decidiamo di dormire in macchina - parcheggiata nell’autosilo dell’aeroporto - come due barboni. Dimentichiamo però che a motore spento e a Marzo in Germania fa ancora decisamente freddo, quindi la notte passa battendo i denti; ma poco importa, intanto in poche ore saremo baciati da un sole caldo.

    Al check-in mi lascio trascinare dal Tour Operator e dalla gente che dovrebbe partire con noi perché non sono abituato ai viaggi di gruppo. E non sono nemmeno abituato agli orari sfasati dei charter, che partono con 2-3 ore di ritardo senza un vero motivo. Pazienza, voglio avere un atteggiamento positivo, quindi mi adeguo.

    3 ore dopo il decollo atterriamo all’aeroporto di Sharm, una semplice colata di asfalto in mezzo al nulla desertico con un capannone che lo affianca. All’uscita ci attende la nostra “hostess” e per la prima volta comprendo cosa significa il termine “hotel con FORMULA ROULETTE” sulle brochure di viaggio: tu credi di andare nell’albergo specifico indicato nella brochure e sulla base del quale hai scelto quella meta, ma in realtà finirai in un altro hotel senza sapere però quale sia ne dove si trovi…come la roulette russa, giri il tamburo e non sai cosa ti aspetta quando schiacci il grilletto. Per nostra fortuna la destinazione che ci viene assegnata, essendo gli ultimi della coda, è l’Holiday Inn, dicono “di classe superiore” rispetto alla categoria della nostra prenotazione. Bene, notizia positiva....

    Una precisazione va fatta: essendo partiti con un tour operator tedesco, ovviamente tutti i compagni di viaggio nonché le hostess del tour operator sono tedesche o parlano solo tedesco…per l’immensa gioia di Elena che non capisce nulla della lingua.

    Dopo un brevissimo viaggio in bus arriviamo all’albergo: ci troviamo in realtà vicino a Naama Bay , e più precisamente a ridosso di Shark's Bay. Per la mia limitata esperienza alberghiera e di resort (io navigavo ancora a ostelli e campeggi) il luogo sembra molto curato e bello, forse anche troppo sfarzoso per le mie abitudini. Ci informano su un briefing da fare per la presentazione della struttura, ma sapendo che Elena non capisce la lingua e che a me non interessano le attività di animazione, bypassiamo il briefing e ci dirigiamo direttamente in camera, una villetta graziosa tutta nostra, enorme e con terrazzo vista mare…altro che upgrading, questo è un posto magico!!!

    Importante da ricordare: il fatto di aver snobbato il briefing si rileverà essere stata un'enorme imprudenza….

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